Bat detector

I nostri bat detector

Un bat detector, o più propriamente un rilevatore di ultrasuoni emessi dai pipistrelli (Chirotteri) è uno strumento in grado di captare suoni non udibili, gli ultrasuoni appunto, e di registrarli o di convertirli in tempo reale in frequenze percepibili dal nostro sistema uditivo. Nel corso delle nostre esperienze di ricerca e studio di questi mammiferi straordinari, abbiamo diversificato nel tempo gli strumenti in uso, per lavorare oggi, con un ottimo rapporto qualità-prezzo, con i microfoni audio-ultrasonici.

L’orecchio umano percepisce suoni con frequenze comprese fra i 20 Hz (cicli per secondo) fino a 15-20.000 Hz (15-20 kHz) a seconda dell’età (oltre i 30 anni di età, ascoltare da 50hz a 15,000hz significa possedere ancora un ottimo udito).

I nostri pipistrelli emettono suoni che vanno da 11-14 kHz (per esempio il Molosso di Cestoni) a 102-112 kHz (alcuni Rinolofi tra cui il più piccolo, Rhinolophus hipposideros). I bat detector sono dispositivi che convertono questi segnali ultrasonici in suoni udibili, con una “traduzione” che porta a ticchettii, a schiocchi, a bisbigli e trilli fino ad armonie simili a canti degli uccelli. Esistono tre tipologie di questi strumenti e nei tanti anni di ricerche siamo passati dai bat-det eterodinici, più semplici ma più adatti a sviluppare una discriminazione acustica tra le diverse specie rilevate, ai bat-det a divisione di frequenza, un tempo molto diffusi tra gli specialisti australiani e americani, ai bat-det ad espansione temporale per arrivare ai bat-det o meglio ai sensori audio-ultrasonici, quindi full-spectrum, rilevanti il suono puro, senza “traduzioni”, per poi passarlo ai software di analisi bioacustica per il riconoscimento.

Rilevatori di ultrasuoni a divisione di frequenza

Rilevatori di costo medio; rilevano tutte le frequenze in modo da non perdere alcun impulso emesso da un pipistrello; i suoni possono essere registrati ed analizzati e anche ascoltati in tempo reale sul campo. Ricevono la gamma ultrasonica completa senza l’esigenza di sintonizzare l’apparecchio su una frequenza specifica. Come lavorano: il rilevatore divide la frequenza captata (solitamente per 10) per poter creare un’uscita udibile. Per esempio 50 kHz (non percepibile) viene ridotto a 5 kHz (udibile). Registrazione: si possono registrare i suoni e analizzare le registrazioni con un software particolare

Rilevatori di ultrasuoni eterodinici

Sono i rilevatori meno costosi;  Ottima scelta per chi inizia; la miglior via per identificare immediatamente molte specie di pipistrelli direttamente sul campo; impone una pre-selezione dell’intervallo di frequenza da captare e la sua regolazione real-time durante la ricezione dei segnali per ascoltarli bene, esattamente come quando si cerca su una radio di sintonizzare un canale. Come lavorano: un rilevatore eterodina miscela il suono del pipistrello con un segnale ultrasonico creato dal rilevatore, quindi filtra questo suono per produrre la differenza fra i due. Il suono prodotto è udibile dall’orecchio umano. Registrazione: si può registrare su nastro o minidisc se il detector ha la presa adatta (la gran parte ne è fornita), ma le registrazioni non possono essere usate con i software di analisi del suono.

Rilevatori ad espansione temporale (Time Expansion)

Sono i modelli più costosi (e tra essi ci sono bat-det multi-funzione: Het./Div.Freq./Time Ex./Full spectrum) rilevano tutte le frequenze in modo da non perdere impulsi emessi dalle diverse specie di fauna target (oltre ai pipistrelli, anche gli ortotteri o altri insetti); consentono di registrare il segnale, digitalizzarlo e successivamente riprodurlo a bassa velocità, in modo da poter ascoltare i particolari del suono. Come lavorano: consentono di riprodurre in digitale, a bassa velocità, gli ultrasuoni captati (di solito 10, 20 o 32 volte più lentamente). Registrazione: si possono registrare i segnali captati e successivamente con software specifici studiare i files acquisiti. Poiché un rilevatore ad espansione temporale registra in digitale a bassa velocità, la registrazione risulta di maggior qualità rispetto a un rilevatore a divisione di frequenza; questo fattore è importante in quanto le analisi risulteranno più dettagliate.

Microfoni audio-ultrasonici

Non sono, come si potrebbe pensare, dei microfoni come li si intende nel settore audio; è più appropriato definirli come un sensore di ultrasuoni utilizzato per lo studio della comunicazione nel regno animale. Sono inoltre molto utili nel settore industriale per il monitoraggio dello stato di salute di alcuni macchinari. Quindi non possono essere usati come microfoni da studio o da field recording, perché la resa non è ottimizzata per la banda udibile. Quelli a nostra disposizione oggi registrano le vibrazioni nell’aria fino a 190Khz con frequenza di campionamento a 384Khz ed una risoluzione di 16 bit. Il range va ben oltre il limite medio delle apparecchiature audio che, ad eccezione di alcuni casi, non superano i 20Khz. Per saperne di più

Microfoni parabolici

Idrofoni